Pubblicato il: Marzo182021

Design sostenibile, arte e cultura nel progetto Fully

Qual è stato il ruolo del design sostenibile, dell’arte e della cultura nell’evoluzione del concetto di stazione di servizio classica?

Quanto hanno influito e quanto influiranno nel progetto Fully Future Stop?

Ne parliamo in maniera approfondita in questo articolo!

Le stazioni di servizio classiche e l’evoluzione verso forme d’arte e design sostenibile

L’evoluzione delle stazioni di servizio carburanti attraversa un percorso lungo e strettamente legato alle esigenze in divenire dettate dallo sviluppo della mobilità.

Inizialmente, impianti come questi rappresentavano vere e proprie cattedrali nel deserto ed attiravano l’attenzione importante di architetti, ingegneri e designer in quanto simbolo di modernità e sviluppo. Una sorta di neofuturismo attento alla mutazione della “nuova” società ed in linea con le esigenze sempre più pressanti della modernità.

1. Gli anni 30′ e lo sviluppo della prima mobilità

Inizialmente, nei primi anni 30, l’automobile era un pregio per pochi e conseguentemente le stazioni di rifornimento dovevano rappresentare un monumento all’innovazione ed allo sviluppo della mobilità. Si è trattata della vera prima rivoluzione della mobilità che vedeva la transizione massiva dalla trazione animale alla trazione motore.

Inutile sottolineare l’importanza che questo avvenimento ha avuto nello sviluppo della società contemporanea e sul boom economico successivo del settore automotive ed in generale dell’industria europea negli anni 60.

Inizialmente le stazioni di servizio erano oggetto di veri e propri esperimenti architettonici, entusiasmanti progetti di design legati alla cultura degli spazi ed alla fruizione degli stessi.

In poche parole erano il simbolo dello sviluppo economico delle società dell’epoca.

2. Gli anni 60′ e il concetto di stazionamento durante il rifornimento

Ben presto lo sviluppo massivo delle automobili ha cambiato radicalmente il modo di concepire questi spazi. Lo sviluppo seriale di ripetitive tettoie metalliche differenziate unicamente dai colori delle società petrolifere e fabbricati cubici adibiti ai servizi NON OIL hanno colonizzato il panorama urbano delle nostre comunità sacrificandone la bellezza in onore del concetto di minimo sforzo e massima resa.

Ragionamento esente da grinze nel periodo in cui la clientela indipendentemente raggiungeva questi ambienti poiché mossa unicamente da un bisogno imminente sopraggiunto: fare rifornimento, prendere un caffè per continuare il viaggio, utilizzare i servizi.

3. La rivoluzione della mobilità e la transizione verso forme di design sostenibile, arte e cultura

Il panorama attuale è in rapido mutamento così come occorre considerare che è in atto una nuova rivoluzione della mobilità.

I cambiamenti climatici, l’obiettivo della neutralità delle emissioni e gli accordi di Parigi obbligano ad un ripensamento dei nostri stili di vita e quindi degli spazi.

La centralità del design sostenibile, dell’arte e della cultura nella vision verso il futuro

Nel progetto Fully vogliamo che l’arte, il design sostenibile, la bellezza e la cultura ritornino centrali.

Immaginiamo che spazi come questi vengano assimilati a veri e propri “attivatori urbani” in grado di coniugare mobilità sostenibile, sviluppo economico e sociale nonché l’evoluzione architettonica del panorama urbano seguendo i criteri di riforestazione, attenzione al design degli ambienti e integrazione di spazi verdi fruibili.

Nel brevetto che abbiamo depositato nel settembre 2020, infatti, rivoluzioniamo l’impianto progettuale di questi spazi. Ambienti e materiali nuovi si affacciano come mai prima su questi spazi modificandone la destinazione d’uso.

Immaginate ad esempio, quale potenza comunicativa possa avere una pensilina differenziata dalle forme, dai materiali e dalla struttura piuttosto che dai colori delle società petrolifere.

Un elemento nuovo che si erge nel panorama urbano assimilabile ad un monumento alla sostenibilità, all’arte ed alla cultura esattamente come succede per un edificio di culto o ad esempio come avviene in aziende come la Apple con i suoi store.

Occorre caratterizzare gli spazi e costruirli a misura d’uomo.

Nel progetto che abbiamo in mente infatti abbiamo previsto aree di co-working, spazi adibiti alla lettura ed all’allestimento di mostre in un sinolo indissolubile tra arte, relazioni sociali-economiche, design e mobilità sostenibile.

Il design sostenibile e l’arte nel concetto di stazione di servizio del futuro di Fully

Indubbiamente la mia formazione e i miei ideali di bellezza hanno inciso notevolmente sull’idea che ho di questi ambienti.

Dopo essermi diplomato al Liceo artistico sezione architettura di Martina Franca ho sin da subito cominciato ad elaborare un modello a cui ambire ed il deposito del brevetto corona e mette nero su bianco quegli ideali.

La dimostrazione di quanto l’arte sia centrale nel nostro progetto è data anche dalle attività che intendiamo porre in atto sia attraverso il progetto pilota di Gioia del Colle, sia sfruttando in maniera oggettiva e slegata i valori del brand.

Promuovere infatti eventi culturali, mostre d’arte o installazioni in linea con i nostri valori fa parte della nostra mission.

Hernan Pitto Bellocchio: un attacco d’arte contro le società petrolifere e i combustibili fossili

arte sostenibile

A tal proposito risulta assolutamente coerente l’analisi dell’artista contemporaneo HERNAN PITTO BELLOCCHIO il quale ha centrato in una sintesi interessantissima di quello che hanno rappresentato e potranno rappresentare i distributori di carburante, pensati come piattaforme ideali per installazioni artistiche tra tradizione e futuri scenari post-petroliferi.

Vi invitiamo ad approfondire le sue idee e la sua arte:

Complimenti ad Hernan e speriamo di collaborare presto con lui per installazioni o mostre future.

Mai come in questo caso crediamo fermamente nelle parole celebri di Dostoevsky:

“La bellezza salverà il mondo”.

Credeteci con noi!

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