Pubblicato il: Novembre92021

Hey Mate!

Prima di pensare al progetto FULLY mi chiedevo in continuazione quali fossero i punti in comune tra un semplicissimo e banalissimo impianto di rifornimento con bar annesso e tutto il mio percorso formativo così intriso di quei valori che da sempre ho voluto rappresentassero i punti cardinali della mia vita: la cultura, la bellezza, l’arte.

A 13 anni avevo già le idee chiarissime su cosa avrebbero rappresentato per me questi valori.

Decisi di abbandonare gli amici nel percorso formativo ed iscrivermi ad una scuola distante 40 km da casa che mi costringeva tutte le mattine ad impostare la sveglia alle 05:30, rincorrere un treno e sfidare caldo, freddo, pioggia e neve pur di raggiungerla.

Non ero una cima nel disegno ma a me piaceva e piace l’arte in tutte le sue forme. Fu così che scelsi il Liceo artistico di Martina Franca, sezione sperimentale di architettura, come

continuazione ideale del mio percorso di studi. Non ho mai rimpianto i sacrifici e le conseguenze di quella scelta. Anzi.

Grazie ad essa ho imparato quanta importanza questo aspetto abbia nella vita di una persona così come in quella di un’ azienda.

Il luogo nel quale, per cause di forza maggiore, mi ritrovai a lavoro dopo gli studi rappresentava quasi l’ossimoro di tutto quello che avevo in mente. Era talmente distante che decisi non potesse esistere luogo migliore di quello per provare a validare le mie idee senza avere rimorsi alcuni.

Ho pensato al progetto FULLY ed in genere alla rivoluzione di questi spazi solo ed unicamente ascoltando il grido disperato di sete di cultura, arte, bellezza ed innovazione proveniente da essi.

Non esiste luogo al mondo in cui questi aspetti debbano essere considerati caratteri secondari rispetto alla funzionalità.

Passo dopo passo ho pensato a come portare innovazione e non potevo che partire dal design degli ambienti, dalla necessità al sostegno di una nuova e più sostenibile forma di mobilità, dalla realizzazione di spazi verdi, dall’attenzione all’ambiente e non per ultimo dall’integrazione della componente culturale, oggetto centrale di questo articolo.

Spesso ho pensato a come integrare la cultura in uno spazio come il nostro. Ancora più spesso mi chiedevo come poterlo fare o perlomeno da dove cominciare.

Ho provato allora a trovare ed a a selezionare dei prodotti che stimolassero curiosità a cui associare una promozione attraverso la quale stimolare i clienti alla lettura ed al supporto delle librerie del comprensorio.

A partire da Dicembre ho deciso quindi di ampliare la nostra offerta con 2 prodotti esclusivi: le miscele monorigine di caffè estratte attraverso chemex e filtri e la “yierba mate”.

Verticalizzare la nostra offerta sul comparto caffè è uno dei nostri obiettivi primari. Vogliamo specializzarci ogni giorno di più su miscele particolari e metodi di estrazioni alternativi di questo prodotto eccezionale. Introdurre la “yerba mate” invece per me rappresenta un traguardo particolare. Conosco questo prodotto, che credo proporremo in esclusiva in tutta Italia, grazie ad uno dei miei migliori amici di una vita. Personalmente mi ha fatto compagnia in molti momenti di riflessione e condivisione.

Proprio quest’ultima è alla base del rito che accompagna in origine questo prodotto.

Il “Mate”

Il “mate” (tipico sudamericano) viene preparato attraverso un’ infusione di erba di “ILEX PARAGUANESIS” in un recipiente ricavato da una zucca scavata chiamato “porongo”. Viene degustata attraverso una cannuccia con filtro (bombilla).

Il rito originario vuole che la bevanda sia preparata da un addetto (cebador) il quale la prepara e la serve agli altri. Generalmente questa bevanda viene consumata in gruppo e tutti bevono dalla stessa cannuccia. E’ un modo implicito per comunicare la fiducia nelle persone con la quale la si condivide. Per chiare normative covid tralasceremo evidentemente questa parte del rito ed ognuno berrà la bevanda nel proprio “propongo”. Si tratta di un infuso dalle straordinarie qualità organolettiche. Antiossidante, tonificante, dimagrante e rilassante sono solo alcune delle caratteristiche proprie di questa bevanda. Un fascicolo informativo accompagnerà la degustazione per evidenziare nel particolare ogni qualità di questo fantastico prodotto.

Il mate è inoltre oggetto ricorrente della letteratura sudamericana. Julio Cortazar su tutti ha fatto del mate un oggetto immancabile di ogni suo romanzo. Per i curiosi consiglio il libro “RAYUELA, il gioco del mondo”.

Qualche giorno fa ho voluto proporre alle librerie selezionate del comprensorio una promozione che prevedesse un’operazione di cross-selling dei prodotti citati sopra in associazione ad un buono sconto spendibile nelle loro attività.

Non nascondo la difficoltà nello spiegare a Raffaella della “Librellula”, ai ragazzi di “Lik e Lak”, ad Annalisa di “Fatti di carta” cosa centrassimo noi con una libreria.

Dopo una breve spiegazione del progetto ognuno di loro si è dimostrato subito entusiasta e collaborativo nell’idea.

Abbiamo deciso quindi di acquistare lo stesso numero di buoni da € 5,00 da ciascuna delle librerie sopra che distribuiremo a chiunque, anche in gruppo, consumi un minimo di € 20,00 in “Coffee&Mate experience”. E’ solo l’inizio di una collaborazione che speriamo più ampia e strutturale possibile.

Oggi le librerie rappresentano un patrimonio indiscusso sul territorio e fondamentale nel complicato percorso della divulgazione culturale. A loro va il nostro più sincero grazie.

A me la cultura ha dato e continuerà a dare tanto. Credo, con questa collaborazione, sia giunta l’ora di provare, nel mio piccolo, a ringraziarla.

Sosteniamoli e facciamoci promotori, ogni giorno sempre di più, di bellezza, di cultura, di arte.

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